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  • Immagine del redattoreSalvatore Maurizio Sessa

19. La paura della pace. Guerra russo-ucraina: i timori che uccidono

Aggiornamento: 22 mag 2023

Dietro ogni atto di violenza può nascondersi una paura, dietro ogni forza c’è una debolezza. La tragedia della guerra russo-ucraina, più di qualsiasi altro conflitto presente in altre parti del mondo, ha scosso dalle fondamenta l’ordine mondiale, generando un vortice di contraccolpi geopolitici e campagne mediatiche che non si vedevano da decenni. Dal febbraio 2014 e poi dal febbraio 2022 ad oggi sono circa 8 anni che il conflitto si inasprisce sempre più, con migliaia e migliaia di morti da entrambe le parti. L’apocalisse nucleare – e quindi la fine del mondo come lo conosciamo – non è mai stata così vicina dai tempi della guerra fredda. Ma cosa impedisce la pace? Se Putin ritirasse le sue truppe, ci sarebbe subito la pace, si dice. Se smettessimo di fornire armi all’Ucraina la pace ci sarebbe entro pochi giorni, ha affermato di recente Borrell, Alto rappresentante della politica estera UE. Ma a quale costo? La tragedia della guerra fa paura, ma evidentemente la pace sembra fare ancora più paura, e nessuno per ora sembra volerne pagare il prezzo. Si pagano invece prezzi stellari per avere e fornire più armi. Come mai? Con l’aiuto di Giorgio Bianchi, fotoreporter e documentarista, testimone di eccezione di quello che sta succedendo in Ucraina e nel Donbass dal 2014, cercheremo di capire cosa sta succedendo, per poi vedere cosa ha da dirci su questo tema la Rivelazione Biblica.


Giorgio Bianchi (1973) è un fotogiornalista, documentarista e blogger italiano. Ha realizzato reportage in Europa, Siria, Russia, Burkina Faso, Vietnam, Myanmar, Nepal, India. Nella sua fotografia Giorgio ha sempre dato particolare attenzione alle tematiche di carattere politico e antropologico, alternando progetti personali a lungo termine a lavori su commissione. Dal 2013 ha compiuto diversi viaggi in Ucraina per documentarne, attraverso immagini e video, la crisi, a partire dagli scontri di Euromaidan fino all’odierno conflitto nel Donbass. Si occupa del conflitto siriano dal 2016. Il lavoro di Giorgio ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali e viene pubblicato regolarmente su riviste e giornali, cartacei e online. Le sue fotografie sono state esposte sia in Italia che all’estero.



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