Recenti autorevoli avvertimenti hanno sfiorato l'apocalittico e fanno sembrare reali le paure di tante immaginazioni fantascientifiche. Le trame dei film sulle intelligenze artificiali che prendono il sopravvento sull’umanità sembrano improvvisamente reali.
Elon Musk e più di mille ricercatori e dirigenti dell'industria tecnologica hanno da poco pubblicato una lettera aperta in cui chiedono una pausa di sei mesi nello sviluppo dell'intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale, a detta loro, potrebbe alla fine superarci e sostituirci. Rischiamo di perdere il controllo della nostra civiltà. I più recenti bot di chat A.I, come ChatGPT di Open AI, comunicano in modo simile agli esseri umani e in molti casi funzionano meglio degli esseri umani.
Possono scrivere canzoni e poesie. Sono in grado di elaborare saggi universitari in pochi secondi, superano importanti esami finali di università americane, elaborano ricette, possono persino produrre diagnosi mediche all'altezza di quelle dei consulenti specializzati.
Alcuni sono impressionati dalla qualità di ciò che l'IA può creare, ma altri sono spaventati. Una cosa è che i computer elaborino le nostre conoscenze, un'altra è che una macchina inizi a insegnare a se stessa. Se si comporta come una persona reale, ci fideremo più del dovuto? Le macchine possono mostrare moralità e, in caso contrario, è sicuro permettere loro di prendere decisioni al posto nostro? Ci preoccupiamo che l'IA possa prendere il posto del nostro lavoro, ma dovremmo davvero preoccuparci che possa sostituire del tutto l'umanità?
Alcuni vedono l'IA come il prossimo passo evolutivo, l'ultimo sviluppo dell'umanità, con il potenziale di trasformare la vita in meglio. Ma quali sono i rischi nel chiedere alla tecnologia, per quanto impressionante, di risolvere i problemi umani? Dobbiamo essere entusiasti dell'IA o l'intelligenza artificiale potrebbe segnare l'inizio della fine dell'umanità? (Da Moral Maze, BBC Radio 4)
Con l’aiuto del filosofo Roberto Presilla e con uno sguardo alla Rivelazione biblica, ci interroghiamo sul rapporto tra tecnica e trascendenza.
Roberto Presilla è docente di Filosofia contemporanea presso la Pontificia Università Gregoriana ed è direttore del Forum delle Associazioni Familiari. Si occupa di questioni legate al significato e alla formazione della mentalità. Tra le sue pubblicazioni: Significato e conoscenza. Un percorso di filosofia analitica (2012). È membro della redazione della rivista dell'Università Cattolica "Vita e Pensiero".
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